Prima dell'inaugurazione di Havel’s Place nel cortile dell'Università degli Studi di Milano, si è tenuto un incontro tra ospiti e pubblico presso la sede dell'università, tra cui il Rettore dell'Università degli Studi di Milano Elio Franzini, il Console Generale della Repubblica Ceca a Milano Jiří Kuděla, l'assessore alla cultura Stefano Bruno Galli e Alena Seredova. Alla fine dell'incontro, l'ex First Lady della Repubblica Ceca, Dagmar Havlová, ha parlato ai partecipanti, apprezzando tutti coloro che hanno lavorato per la realizzazione di Havel’s Place e ha ricordato l'eredità dell'ex presidente. “Václav Havel rispettava molto la comunità internazionale e considerava le relazioni tra gli stati come un importante mezzo per mantenere i valori che aveva professato durante la sua vita e i valori che aveva combattuto per tutta la vita. Questi sono in particolare il rispetto dei diritti umani, della democrazia e della libertà ", ha affermato Dagmar Havlová.

Dopo l'introduzione ufficiale, gli ospiti si sono recati nel Cortile della Legnaia dell'Università del XIV secolo di Milano, dove hanno tagliato cerimonialmente il nastro tricolore e hanno introdotto la panchina di Václav Havel alla vita universitaria.

Oltre a Washington, Dublino, Barcellona o L'Aia, Milano si classificherà tra le 12 metropoli mondiali in cui il progetto Havel’s Place ha trovato il suo posto. Nello splendido ambiente tra i cortili dell’Università degli Studi di Milano, luogo di conoscenza e scoperta da secoli, dove crescono nuove generazioni di studenti che si assumeranno la responsabilità del nostro mondo. Come gli studenti cechi e slovacchi che 30 anni fa si presero la responsabilità del loro Paese fino alla nascita della Rivoluzione di velluto il 17 novembre 1989.

Il progetto HAVEL’S PLACE è stato realizzato dal Consolato Generale della Repubblica Ceca a Milano e dal Centro Ceco di Milano con il sostegno di Regione Lombardia, Università degli Studi di Milano, Fondazione Eleutheria e CAMIC. In collaborazione con la Biblioteca di Václav Havel a Praga e per gentile concessione della Fondazione Dagmar e Václav Havel VIZE 97.