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Ricordo di Jan Palach

Cari amici,

come ogni anno, il 16 gennaio ci tornano alla memoria le immagini di Piazza Venceslao a Praga del 1969. Quel pomeriggio, nell’area superiore della piazza, diverse persone assistettero con orrore al gesto del giovane, Jan Palach - la cui identità si venne a conoscere solo più tardi – che si diede fuoco. Arrivò un'ambulanza, arrivò la polizia e nelle ore seguenti il popolo cecoslovacco attese con il fiato sospeso le notizie dall'ospedale di via Legerova dove fu trasportato. Tre giorni dopo, Jan Palach morì.

Il funerale di Palach, il 25 gennaio, divenne non solo una grande manifestazione silenziosa contro lo stato della società cecoslovacca di allora, a pochi mesi dall'occupazione, ma anche una risposta alle parole dei più alti funzionari sovietici, che avevano descritto lo stesso Jan Palach come una vittima dei provocatori.

Negli anni seguenti, il regime comunista cercò costantemente di espellere dalla coscienza della società, il nome di Jan Palach, invano!  Il suo nome tornò con grande forza nella scena pubblica durante le manifestazioni della "Settimana di Palach" del gennaio 1989. Queste proteste furono brutalmente represse dal regime, proprio perché si svolgevano in nome di Jan Palach e perché richiamavano tutto ciò che Palach significava per la società cecoslovacca. Solo pochi mesi dopo, nel novembre dello stesso anno, il regime comunista in Cecoslovacchia crollò.

Jan Palach viene cosí associato nella nostra mente non solo ad uno dei periodi più difficili del nostro Paese, ma anche alla realizzazione del desiderio di libertà e democrazia che il 1989 ha portato.

RicordiamoLo insieme anche quest'anno.
 
Hana Hubáčková
L´Ambasciatore della Repubblica Ceca in Italia
 

Jan Palach

Jan Palach